tratto da: "Il compleanno dell'Infanta" di Oscar Wilde
In quel momento l'Infanta in persona entrò con i suoi compagni dalla
finestra aperta sul balcone, e quando essi vissero il brutto nanerottolo che giaceva bocconi e batteva il pavimento con le mani
convulse e rattrappite nel modo più ridicolo e goffo, scoppiarono in
fragorose risate, gli si fecero intorno e si misero ad osservarlo.
<< Il suo modo di danzare era buffo >>, disse l'Infanta, << ma
vederlo recitare è ancora più divertente. E' bravo quasi quanto le
marionette, anche se, s'intende, non altrettanto naturale >>. E agitò
il suo grande ventaglio, e applaudì.....
......Ma il piccolo Nano non diede risposta.
L'Infanta pestò i piedi e chiamò lo zio, che stava passeggiando sulla
terrazza col Ciambellano e leggeva certi dispacci giunti proprio
allora dal Messico, dove il Santo Uffizio era stato appena
instaurato.
<< Il mio piccolo Nano fa i capricci >>, gridò, << dovete farlo
rialzare in piedi e dirgli che deve ballare per me >>.
I due si sorrisero l'un l'altro, ed entrarono, e Don Pedro si chinò,
battendo il suo guanto ricamato sulla guancia del Nano......
.....Ma il Ciambellano aveva l'aria grave, e si inginocchiò vicino al
piccolo Nano, e gli posò la mano sul cuore. E dopo qualche minuto
scrollò le spalle, si levò e fece un profondo inchino all'Infanta e
le disse:
<< Mi bella Princesa, il vostro piccolo Nano buffo non ballerà mai
più. E' un peccato, perchè è talmente brutto che forse avrebbe potuto
far sorridere il Re >>.
<< Ma perchè non ballerà più? >>, chiese l'Infanta tra le risa.
<< Perchè il suo cuore si è spezzato >>, rispose il Ciambellano.
E l'Infanta aggrottò la fronte, e le sue graziose labbra dorate si
incresparono in segno di leggiadro disdegno.
<< In futuro, quelli che vengono a giocare con me non abbiano cuore >>, gridò, e corse fuori in giardino.
L'immagine è tratta da "Google Immagini"
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