venerdì 24 maggio 2013

Ritorno alla vita


tratto da: "Il quaderno di Maya" di Isabelle Allende






Il clima invernale limita le attività sull'isola, ma di lavoro ce n'è  sempre: bisogna occuparsi dei bambini e degli animali, con la bassa marea raccogliere i frutti di mare, rammendare le reti, riparare provvisoriamente le case danneggiate dai terremoti, lavorare a maglia e contare le nuvole fino alle otto, quando le donne si ritrovano per vedere la telenovela e gli uomini per bere e giocare al truco.


Ha piovuto per tutta la settimana, un pianto tenace del cielo del Sud, e l'acqua s'infiltra attraverso le fessure tra le tegole che si sono spostate durante la tempesta di martedì. Sistemiamo dei barattoli nei punti in cui gocciola e andiamo in giro con gli stracci per asciugare il pavimento.


Quando il cielo si schiarirà salirò io sul tetto perchè Manuel non ha l'età per fare acrobazie e abbiamo ormai perso la speranza di vedere da queste parti mastro frangetta prima della primavera.


Il ticchettìo dell'acqua generalmente inquieta i nostri tre pipistrelli, appesi a testa in giù sulle travi più alte, fuori dalla portata delle inutili artigliate di Gatto Leso. Detesto questi topi alati dagli occhi ciechi, perchè ho paura che di notte possano succhiarmi il sangue, anche se Manuel assicura che non sono imparentati con i vampiri della Transilvania.


Dipendiamo più che mai alla legna e dalla nera stufa di ferro, su cui la teiera è sempre pronta per il mate o il té; c'è una traccia di fumo, una fragranza piccante negli indumenti e sulla pelle. La convivenza con Manuel è una danza delicata, io tengo in ordine, lui va a fare legna e insieme cuciniamo.



L'immagine è tratta da:
- http://www.exploringchile.com/MEDIA/Le-vostre-foto/chile-s_33/photoutente.html

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