sabato 4 maggio 2013

Una comune donna borghese


tratto da: "Il professore" di Charlotte Brontë 


Parlava con una certa pronuncia blesa, non sgradevole, ma fanciullesca. Presto notai anche che nei suoi lineamenti niente affatto piccoli c'era una espressione infantile, più che giovanile; questa pronuncia blesa e questa espressione costituivano, non ne dubito, un fascino agli occhi di Edward e lo avrebbero costuituito a quelli della maggior parte degli uomini, ma non ai miei.



Cercai i suoi occhi, desideroso di legger lì l'intelligenza che non riuscivo a discernere sul viso o a udire nella conversazione: erano gai, piuttosto piccoli. Di volta in volta vidi vivacità, vanità, civetteria affacciarsi dall'iride, ma invano cercai un barlume di spiritualità.

Non sono un orientale: colli bianchi, labbra e guance carminie, masse di riccioli luminosi non sono sufficienti per me senza quella scintilla prometeica che vivrà dopo che rose e gigli saranno appassiti e i capelli bruni diventano grigi.

Nel sole, nella prosperità, i fiori sono molto belli; ma quanti giorni piovosi ci sono nella vita - stagioni novembrine di disastro quando il focolare e la casa di un uomo sarebbero davvero freddi, senza il chiaro confortante bagliore dell'intelletto. 



La foto è tratta da:

- http://247.libero.it/focus/20595465/0/gli-snob-di-downton-abbey-gli-unici-nobili-inglesi-amati-in-america/

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