venerdì 5 aprile 2013

Spiritualità d' istinto


dal blog di Valdo Vaccaro


Gli animali non solo sono senzienti, ma sono dei super-bambini che cercano nell'uomo aiuto, amicizia, fratellanza, non sapendo che il bipede è il peggiore dei mostri che calpestano il suolo terrestre. Non esistono chiese, campanili, minareti e pagode capaci di cancellare i crimini che questa vile e sciancata umanità sta commettendo contro gli animali e contro l'eco-sistema. Il maiale è molto più figlio di Dio che l'uomo, questa è la pura e semplice realtà. Ho detto il maiale, e potrei dire il fagiano, la lepre, il pulcino, la mucca.

Avendo visto coi miei occhi i ragazzini vietnamiti salire sul dorso dei bufali, senza protezioni e senza paura, so di cosa parlo. Bufali che con le lunghe corna affilatissime fanno paura persino a tigri e leoni. Bufali rispettosi di chi hanno in groppa, e attentissimi a tenere le proprie corna a debita distanza. Avendo visto l'elefante in mezzo alla folla di gente, prendere con la proboscide il pop-corn dal bambino in braccio alla madre, con precisione e delicatezza, senza nemmeno fargli cadere il cono, so di cosa parlo. Avendo visto il cinghiale correr dietro alla mia bicicletta per chilometri nelle strade di campagna, so di cosa parlo. Avendo visto l'anatroccolo chiamarmi, a suon di beccate sulla porta vetrata dello studio, so di cosa parlo. Avendo seguito più volte la scena del vitellino tolto di brutto a sua madre, e trascinato a forza nel camioncino blindato del macellaio, con 50 mucche della stalla piangere e lamentarsi per giorni e giorni, so di cosa parlo. Potrei andare avanti per pagine.

L'uomo non ha scuse e non ha alibi. Il ghepardo, il leopardo, il puma, il leone, la tigre, il pitone, lo squalo, la iena, il condor, il falco, il corvo, lo sciacallo, pur vivendo in modo abominevole, tra aggressioni, violenze, atrocità e vittime da sbranare, qualche scusa ce l'hanno. I verbi catturare, uccidere, sopprimere, sbranare, scarnificare, ce li hanno scritti nel Dna, negli occhi, nel cuore e negli artigli. Nessuno è stato ancora capace di insegnargli qualcosa di alternativo.

L'elefante, pur essendo massiccio ed imponente, non si sogna nemmeno di fare del male alla gallina, all'anatra o al coniglio che transitano sotto di lui o gli si accovacciano accanto. E' questione di carattere, di abitudine, di scelta alimentare e comportamentale, di istinto bonario o aggressivo. Il bipede invece, arriva allo sconcio di sterminarlo per prendergli delle zanne che dovrebbero servire a guarire qualcuno da qualche malattia. Metto la mano sul fuoco che nessuna malattia al mondo è mai stata risolta con la polvere di avorio, mi spiace per i naturopati cinesi, malati di curomania al pari di tanti occidentali.

L'uomo non può accampare delle scuse. E' stato costruito secondo determinate caratteristiche e qualità. E' stato istruito, scolarizzato, sensibilizzato, responsabilizzato. E' stato dotato di strumenti di valutazione e di discriminazione tra il bene e il male, tra il giusto e l'ingiusto, tra il nobile e il plebeo, tra il sublime e il raccapricciante. Venir meno a tutte queste cose, sapendo di farlo, lo precipita davvero nei bassifondi. Non è un discorso da fanatico o da vegano. Sono il primo a dire che il termine vegano rompe e discrimina. Lo uso per convenzione e comodità discorsiva come tutti. Ma l'etichetta di vegano o anche quella di vegetariano o quella di igienista, non le accetto proprio. Sono semplicemente una persona umana che cerca di comportarsi umanamente.

Valdo Vaccaro

Nessun commento: